(Teleborsa) - "La
maggior tutela, per come è oggi strutturata, risponde alle esigenze di un mondo che non esiste più”. E' quanto ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico
Federica Guidi, in audizione alla Camera sul ddl concorrenza che sull'argomento ha anche detto che il consumatore va reso mobile, anche per consentire una crescente sofisticazione del servizio che è incompatibile con l'ingessamento della domanda determinato dall'approccio 'one size fits all' al sotteso al regime vigente".
“Non è un caso- ha detto la
Guidi- che la Commissione Europea ponga grande enfasi sulla concorrenza a livello retail nell'ambito dell'Union Energy. La Guidi ha sottolineato che l'ACER (l ‘Acency for Cooperation Energy Regulation che controlla anche la nostra Authorithy) sottolinei le potenziali distorsioni dell'attuale sistema". Tuttavia, ha sottolineato la Guidi "prima dell'abolizione ci sarà un periodo di monitoraggio e di verifica".
Di diverso avviso
Antonio Filippi, responsabile delle politiche energetiche della
CGIL nazionale, che alle parole della
Guidi controbatte: "Se, come afferma il ministro Guidi, il mercato tutelato è anacronistico, ci spieghi perché oltre il 20% degli utenti, tra famiglie e piccole imprese, ha deciso di ritornarci dopo aver scelto quello libero. Forse perché è sconveniente?".
Filippi, poi si schiera dalla parte dell' Acquirente Unico per l'energia elettrica e il gas" dicendo che questo "è la vera garanzia di contenimento dei costi in bolletta, che altrimenti potrebbero lievitare, come già successo nel 2014 di circa 120 euro annui" Per questo - aggiunge il dirigente sindacale - siamo contrari alla soppressione della società e chiediamo al governo di lasciare agli utenti la libertà di scegliere sulla base della convenienza economica se restare nel mercato tutelato o passare a quello libero".