(Teleborsa) - La
perdita di gettito derivante dalle agevolazioni fiscali (tax expenditure) è quantificata in oltre 161 miliardi di euro nel 2015. Lo rivelano le tabelle elaborate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio e presentate in audizione dal presidente dell'UPB
Giuseppe Pisauro in un'audizione alla Commissione Finanze del senato.
Di questa cifra, l'80% concerne misure di carattere generale e solo il 20% sono destinate a specifici settori.
All'edilizia ed alla casa va la fetta più importante di agevolazioni, quantificata in quasi 13 miliardi di euro: la detrazione del 36% per gli interventi di recupero degli immobili vale 3,5 miliardi, la deduzione per l'abitazione principale 3,3 miliardi,
la detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica quasi 1,5 miliardi, la detrazione degli interessi per l'acquisto dell'abitazione principale oltre 1,2 miliardi, la deduzione forfettaria del 5% sugli affitti 545 milioni, la detrazione del 50% per gli interventi di recupero degli immobili 292 milioni, la detrazione del 36% per spese di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia 66 milioni, l'aliquota IVA ridotta ai servizi di riparazione e ristrutturazione di abitazioni private 1,4 miliardi, gli sconti per l'imposta di registro e catastali 1,067 miliardi
Fra i settori che beneficiano di più delle detrazioni, oltre a quello edile vi sono: quello
finanziario ed assicurativo (circa 7 miliardi per le detrazioni sulle pensioni complementari e la tassazione sostitutiva sui fondi pensione); i
trasporti (3,5 miliardi); la
sanità (3,1 miliardi) e l'
agricoltura (1,7 miliardi).
E' da questo scenario che
Pisauro sollecita un taglio delle agevolazioni fiscali, intese come
"forme di sussidio" destinate a "specifici settori e gruppi d'interesse" per i quali è "difficile rintracciare finalità di sistema" e che potrebbero concorrere al contenimento delle spese fiscali.