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Italiani ancora scettici sulla ripresa

Economia
Italiani ancora scettici sulla ripresa
(Teleborsa) - Gli italiani non sembrano essere proprio convinti della capacità di ripresa economica del nostro Paese, nonostante Confindustria abbia dichiarato che i recenti progressi dell’economia italiana sono in linea o perfino superiori a quelli indicati dal Centro Studi Confindustria (CSC) nello scenario di metà giugno.

Secondo quanto rileva l'Istat, l’indice che misura il clima di fiducia dei consumatori è sceso a luglio a 106,5 punti dai 109,3 del mese precedente, mostrandosi in sintonia con il dato diffuso la settimana scorsa dall'Eurostat che indica un generale deterioramento della fiducia dei consumatori di Eurolandia nel mese di luglio.
Diminuiscono tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Variazioni più marcate si rilevano per il clima economico e per quello futuro, che passano rispettivamente a 127,9 da 138,6 e a 114,6 da 119,2. Il clima personale e quello corrente diminuiscono in maniera più contenuta attestandosi rispettivamente, a 99,5 da 100,0 e a 101,7 da 103,3.
Peggiorano i giudizi e le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (rispettivamente a -69 da -57 e a -4 da 9).

Riguardo al clima di fiducia delle imprese, sale a 110,0 da 109,2 il clima delle imprese dei servizi di mercato e a 106,5 da 105,9 quello delle imprese del commercio al dettaglio, mentre scende a 103,6 da 103,9 quello del settore manifatturiero e a 117,6 da 119,7 quello delle costruzioni.
Nelle imprese manifatturiere, migliorano i giudizi sugli ordini (a -12 da -13 il saldo), mentre le attese di produzione rimangono stabili (a 11); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 3 da 2. Nelle costruzioni peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -34 da -33) sia le attese sull’occupazione (a -11 da -9).
Nelle imprese dei servizi migliorano i giudizi e le attese sugli ordini (a 7 da 4 e a 9 da 5, i rispettivi saldi) ma peggiorano le attese sull’andamento generale dell’economia (a 12 da 18). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 7) mentre peggiorano le attese sulle vendite future (a 21 da 23); in accumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 10 da 5).
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