(Teleborsa) - L'uccisione di civili nella città portuale yemenita di
Mokha, verificatasi la scorsa settimana a causa di un attacco aereo guidato dalla coalizione a guida saudita, può costituire un
crimine di guerra. Lo ha detto l’osservatorio
Human Rights.
Almeno 65 persone, tra cui 10 bambini, sono morti e altre decine sono rimaste ferite durante la notte del 24 luglio, quando aerei militari della coalizione hanno ripetutamente colpito due
quartieri residenziali, composti da unità abitative e da una centrale elettrica a vapore.
"Senza un evidente obiettivo militare, questo attacco può configurarsi come un crimine di guerra”, ha detto
Ole Solvang, funzionario di Human Rights. Nessun commento è stato rilasciato dall'alleanza a guida saudita sull'esistenza di siti sensibili ad interesse militare.
L'Arabia Saudita da quattro mesi sta coordinando una campagna di bombardamenti volta a ripristinare il legittimo governo yemenita, del presidente
Abdurabuh Mansur Hadi, estromesso dai ribelli Houthi.
Gli Houthi controllano ancora molto dello Yemen, un paese il cui mare prospiciente è ad alto traffico commerciale. La coalizione, per il momento, ha dichiarato una
tregua umanitaria dopo le incursioni su Mokha.
Human Rights ha detto che anche gli Houthi possono aver commesso delle
violazioni ai diritti umani durante mesi di combattimenti. “Le operazioni militari dei ribelli ad Aden, a Taiz e in altre aree, hanno più volte sottoposto i civili e le strutture civili come gli ospedali, ad un rischio inutile", ha concluso HRW.