(Teleborsa) - Con 121 voti favorevoli e 118 contrari sono stati approvati gli emendamenti, presentati dalla minoranza
Dem, da
Forza Italia e dal
Movimento Cinque Stelle, che sopprimono l'articolo che attribuisce delega al governo per la revisione del
canone Rai (riguardava anche la disciplina del finanziamento pubblico della Rai). L'esecutivo è così andato sotto nell'Aula del Senato sulla votazione per l'articolo 4, ora soppresso, del decreto che riforma la Rai.
La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha deciso che il
voto finale sulla riforma della Rai sarà oggi nell'Aula del Senato. Ma anche se, oggi, il Governo incasserà la fiducia si tratterà di una vittoria a metà. "Glielo avevamo chiesto in tutti i modi di accantonare l'articolo 4, ma loro non hanno ascoltato" ha detto il senatore della minoranza Dem
Federico Fornaro spiegando il voto al Senato. "La delega al canone così come l'avevano concepita era troppo generica. Così abbiamo votato il nostro emendamento soppressivo e siamo stati determinanti". Per il presidente del Pd
Matteo Orfini il voto è
"incomprensibile" e rilancia: "Così non si lavora per rafforzare un partito ma per smontarlo".
Intanto, il ministro per le riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento,
Maria Elena Boschi, ha fatto sapere che il Governo nel frattempo ha presentato un nuovo emendamento al testo "che però non sarà integralmente sostitutivo del provvedimento".
Tutto è accaduto nel giorno in cui la
Commissione di Vigilanza ha deciso di votare già
martedì per l'elezione di sette dei nove membri del Consiglio d’amministrazione della Rai, secondo la legge Gasparri, come aveva chiesto il ministro dell’Economia
Pier Carlo Padoan, azionista pubblico di riferimento.