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Francia e Italia frenano l'espansione dell'Eurozona

Economia
Francia e Italia frenano l'espansione dell'Eurozona
(Teleborsa) - Si indebolisce l’espansione economica dell’Eurozona dovuta ai rallentamenti della crescita in Francia e in Italia.

Gli ultimi dati del PMI hanno mostrato che il tasso di espansione delle attività economiche nell’Eurozona ha un po' rallentato all’inizio del terzo trimestre. La crescita è tuttavia rimasta simile al livello massimo su quattro anni toccato a giugno e l’entità del rallentamento è stata meno sostanziale di quella indicata dalla stima flash.

L’Indice finale Markit PMI della Produzione Composita nell’Eurozona a luglio si è posizionato a 53,9, in discesa dal 54,2 di giugno e al di sopra della stima flash di 53,7. Forti espansioni della produzione sono state riportate sia nel settore manifatturiero che, a tassi di crescita leggermente più rapidi, nel terziario.

La Spagna ha registrato il miglior tasso di crescita economica tra le quattro nazioni principali della zona euro con un’espansione che si riavvicina al record su 101 mesi di aprile. In Germania la crescita si è mantenuta robusta e costante mentre in Francia e in Italia sono state segnalate decelerazioni.

Il settore terziario dell’Eurozona ha continuato ad espandersi a tasso sostenuto all’inizio del terzo trimestre. Le attività sono aumentate a ritmo simile al record su quattro anni di giugno grazie al tasso di crescita dei nuovi ordini che è rimasto tra i più rapidi osservati sin dalla metà del 2011 e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

L’Indice delle Attività Terziarie dell’Eurozona si è abbassato a 54 a luglio dal 54,4 di giugno, risultando comunque maggiore della stima flash di 53,8. Il valore principale dell’indice ha indicato un’espansione ininterrotta durante gli ultimi due anni.

"Con risultati simili che scaturiscono dall’indagine, la BCE noterà senza dubbio che il recupero della zona euro continua a restare sulla pista giusta sostenendo l’idea che la regione sembra destinata a crescere nel 2015 di almeno l’1,5%” ha sottolineato Chris Williamson, Chief Economist presso Markit commentando i dati economici dell'Eurozona.
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