(Teleborsa) - Il calo delle azioni greche, dalla
riapertura della borsa avvenuta lunedì scorso, ha
cancellato 12 miliardi di dollari di valore di mercato, ma non ha creato più di tanto preoccupazioni agli investitori europei.
L’indice della borsa di Atene è crollato del 16% il giorno stesso dell’apertura, con le
azioni bancarie in prossimità dei minimi storici. Al contrario,
l'indice Stoxx Europe 600 è salito 1,1%, sostenuto proprio dal settore bancario per il quale la stessa JPMorgan ha detto essere la migliore stagione degli utili in almeno sei anni.
La Grecia, che
rappresenta meno del 2% dell'economia della zona euro, è alla
deriva economica e si sta sempre più allontanando dalla media espressa dai suoi partner europei, a causa del severo controllo sui capitali e dell’incertezza politica in cui verso dopo lo strappo interno per trovare un accordo a tutti i costi con i creditori europei.
"I mercati greci sono sempre più isolati dal resto d'Europa", ha detto
Ben Kumar, un gestore di fondi a Seven Investment Management a Londra. "
Atene è davvero piccola e lo è ancor di più adesso. Con l’uscita delle trimestrali, gli investitori in azioni hanno altre cose da considerare e la Grecia è una storia a parte”.
La vera preoccupazione è la
crisi del debito greco, che potrebbe far
deragliare il recupero dell’intera regione europea e, di conseguenza,
rompere l'euro e trascinare nel baratro le borse europee. Resta il fatto che
la calma è tornata sui mercati, in quanto gli investitori si concentrano sugli utili aziendali.
La
volatilità, che misura la confidenza degli investitori con la tendenza rialzista, dopo il picco dei mesi scorsi,
è scesa del 43%, coerentemente con ulteriori attese rialziste.