(Teleborsa) - Il
Prodotto interno lordo della Germania è lievitato dello 0,4% nel secondo trimestre, dopo l’aumento dello 0,3% messo in archivio nei primi tre mesi dell’anno.
Pur tuttavia, l’economia tedesca nel suo complesso è cresciuta meno del previsto,
minata dalla situazione greca e dalla contrazione economica cinese, facendo deragliare le attese più accreditate che stimavano una crescita nel trimestre dello 0,5%.
Le implicazioni tecniche dei dati pubblicati da
Eurostat, osservano una capacità di spesa tedesca potenziata dai tassi di interesse ai minimi storici, con il rischio però di perdere autorevolezza nel ruolo trainante dell’economia europea, per la contrazione dell’economia globale e per altre variabili non proprio coerenti, come la ripresa dell’euro, che risulta fragile e irregolare e, come già detto, per la caduta economica cinese, terzo partner commerciale della Germania.
"Le esportazioni sono un pilastro fondamentale per l'economia tedesca e la domanda globale è attualmente troppo bassa per sostenerlo a tutta velocità", ha dichiarato
Johannes Gareis, economista presso Natixis, a Francoforte. "L'economia tedesca, tuttavia, si trova sempre in condizioni di vantaggio sulle altre dell’euro zona, perché impostata a trarre profitto anche da eventuali turbolenze che potranno verificarsi in futuro”.
Il PIL della zona euro è stimato in aumento dello 0,4%, dopo l’analoga crescita del primo trimestre del 2015. Conferme in tal senso arriveranno in mattinata con il rilascio dei dati definitivi da parte dell’Ufficio Europeo di Statistica.