(Teleborsa) - Non sono state ancora sanate le
spaccature nel Partito Democratico (PD), che tornano alla ribalta dopo il nuovo attacco di
Massimo D'Alema a
Matteo Renzi. Si apre così la nuova stagione politica post vacanze estive, che prenderà il via ufficialmente l'8 settembre con la battaglia in Senato per la riforma costituzionale.
Dal palco della Festa dell'Unità a Milano, l'ex premier ha parlato di un PD "al bivio", alla luce delle continue schermaglie tra renziani e minoranza che non fanno altro che allargare la
frattura interna al partito.
"I sondaggi ci danno oggi al 30%: ci siamo persi per strada 2 milioni di elettori, qualcosa sarà successo», tuona D'Alema aggiungendo: "non dico che bisogna sempre ispirarsi al passato ma nemmeno sputarci sopra per far finta di essere grandi".
Immediata la replica di Palazzo Chigi che, con il sottosegretario
Luca Lotti che risponde a D'Alema con conti alla mano. "Come noto il PD nelle ultime elezioni nazionali ha preso nel 2013 il 25,2% con la guida di Pierluigi Bersani e nel 2014 il 40,8% con la guida di Matteo Renzi. Le prossime elezioni si terranno nel 2018. Se D'Alema ritiene di poter fare meglio di Renzi avrà la possibilità di candidarsi nel congresso del 2017", "fino a quel momento, tuttavia, parlano i fatti".