(Teleborsa) - In un'estate calma sotto il profilo dei
giochi di forza dentro le istituzioni europee,
passato l'incubo della Grecia, un'altra mina è stata innescata e si prepara a scoppiare con l'arrivo dell'autunno.
La partita questa volta si giocherà più ad Est, con le
prossime elezioni in Polonia, previste per il 25 ottobre. L'avanzata degli
euroscettici, capeggiati dal partito nazionalpopulista Diritto e Giustizia (PiS) e dal suo leader
Andrzej Duda,
alle scorse elezioni presidenziali, rischia infatti di spingere la Polonia nelle braccia della Russia, infliggendo un altro duro colpo all'unità dell'UE ed alle sue aspirazioni di espansione.
Il partito degli euroscettici polacco continua a guadagnare terreno ed ora vanta consensi di circa il 50%.
Cosa accadrebbe se la Polonia votasse per l'euroscetticismo? Il nuovo partito al potere condizionerebbe pesantemente le relazioni diplomatiche di Varsavia, spingendo il Paese ad un
riallaccio dei rapporti con la Russia, deterioratisi con l'attacco all'Ucraina e l'inizio delle ostilità commerciali con l'Occidente. Fra l'altro, Mosca vanta tassi di espansione interessanti nel prossimo futuro, nonostante gli effetti dell'attuale fase di recessione.
Sul fronte dei rapporti con l'UE, al contrario, vi sarebbe un costante raffreddamento, soprattutto sotto il profilo economico ed energetico, mentre la "rivolta polacca" potrebbe offrire una sponda ad altri Paesi euroscettici, in primis la Gran Bretagna.