(Teleborsa) - Pioggia di vendite a Wall Street, che non sfugge al
sell-off che ha travolto l'azionario europeo e
i listini asiatici.
Anche la Borsa più grande del mondo è zavorrata dai timori che il rallentamento della Cina, da dove oggi sono giunte
pessime statistiche possa avere gravi
ripercussioni sull'economia globale.
Restano sullo sfondo le
speculazioni su un imminente rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti alla luce di quanto
dichiarato dal vice Presidente della Federal Reserve, Stanley Fischer, anche se attuali turbolenze dei mercati,
come ha sottolineato oggi un altro banchiere della Fed, potrebbero impattare negativamente sul mercato del lavoro USA e, di riflesso, sull'inflazione.
Non esaltanti le notizie giunte dal fronte manifatturiero, con il
PMI rivisto al ribasso e l'ISM in peggioramento.
Molto meglio, invece, le
spese per costruzioni balzate ai massimi di sette anni.
Tutti sui minimi i principali indici americani. Il
Dow Jones arretra del 2,47%, l'
indice S&P-500, reduce da un agosto da incubo (peggior perdita mensile dal 2012), segna un calo del 2,53%. In discesa anche il
Nasdaq 100 (-2,30%) e l'S&P 100.
Giornata da dimenticare per tutte le Blue Chip del Dow Jones, che mostrano una performance negativa.
Le più forti vendite si concentrano su
Chevron e
Exxon Mobil in scia all'
inversione di rotta delle quotazioni del greggio.
Sensibili perdite anche per
JP Morgan,
IBM e
American Express.