(Teleborsa) - La
crisi cinese inizia a farsi sentire sul resto dell'Asia, con il tanto temuto
effetto domino che potrebbe travolgere anche Europa ed America.
L'
Australia ha annunciato di aver registrato la
crescita trimestrale più lenta degli ultimi quattro anni, sulla riduzione degli investimenti nel settore minerario e sulla frenata delle esportazioni.
Il Paese ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con un PIL in aumento dello 0,2% dal +0,9% del primo trimestre, vale a dire la peggiore performance da marzo del 2011. Le attese del mercato erano per almeno un +0,4%. Su anno la crescita è stata del 2%.
Proprio ieri la
Banca Centrale australiana, dopo aver annunciato uno
status quo sui tassi, aveva fatto un breve riferimento al rallentamento della crescita economica, anche a causa della frenata della Cina che è il maggior partner commerciale di Canberra.