(Teleborsa) - La
crescita mondiale è molto più lenta del passato e delle attese, per questo motivo le prospettive risultano insoddisfacenti.
Le previsioni di aumento del PIL globale sono state continuamente riviste al ribasso negli ultimi quattro anni: da un +4,8% medio
annuo atteso nel 2011 per i cinque anni successivi a un +3,9% previsto nel 2015 (FMI). Per quest’anno nell'arco di 12 mesi le stime sono state abbassate dal 4% al 3,3%.
Al momento le previsioni correnti del
CSC - Centro Studi Confindustria per il PIL globale sono +3,2% nel 2015 e +3,6% nel 2016, molto distanti dal +5,1% medio annuo pre-crisi e potrebbero rivelarsi ottimistiche. Aumentano, inoltre, i rischi al ribasso, derivanti da un
rallentamento più brusco della Cina e degli altri maggiori emergenti.
Appare via via più evidente che gli effetti della crisi economica sugli investimenti, del rallentamento demografico e del minore impatto stimato delle nuove tecnologie sulla produttività sono molto persistenti.
Ciò abbassa il sentiero di crescita dell’output potenziale, verso cui il PIL tende nel lungo periodo. Tanto che alcuni economisti parlano di "
stagnazione secolare".