(Teleborsa) -
Giornata di passione per Piazza Affari e per gli altri Eurolistini, che hanno sofferto delle incertezze del quadro economico mondiale, non riuscendo ad avvantaggiarsi della prospettiva di mantenimento degli stimoli da parte delle banche centrali.
Nel pomeriggio, le borse hanno accelerato al ribasso, risentendo anche del
clima molto negativo di Wall Street, in scia ai
risultati molto deludenti del mercato del lavoro americano.
Anziché alimentare l'ottimismo sulla possibilità di uno
slittamento delle decisioni della Fed sui tassi, un dato molto negativo ha rilanciato i
timori di una frenata dell'economia mondiale.
L'
Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02%. Prevale la cautela sull'
oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,24%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde lo 0,86% e continua a trattare a 46,35 dollari per barile.
Aumenta di poco lo
Spread, che si porta a 121 punti base, con un lieve rialzo di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari all'1,87%.
Tra i listini europei, in apnea
Francoforte, che arretra del 2,71%, tonfo di
Londra, che mostra una caduta del 2,44%, mentre lettera su
Parigi, che registra un importante calo del 2,81%.
A Milano, forte calo del
FTSE MIB (-3,18%), che ha toccato 21.473 punti; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sul
FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 23.072 punti, in forte calo del 2,97%. In netto peggioramento il
FTSE Italia Mid Cap (-1,77%), come il FTSE Italia Star (-1,1%).
Nella Borsa di Milano risulta che il
controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 3,67 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 3,44 miliardi della seduta precedente; mentre i contratti si sono attestati a 274.502, rispetto ai 267.264 precedenti.
Tra i 220 titoli trattati, 168 hanno chiuso in ribasso, mentre 44 azioni hanno chiuso la sessione odierna in progresso. Stabili i restanti 8 titoli.
A Piazza Affari non si salva alcun comparto. In fondo alla classifica, sensibili ribassi si sono registrati sui settori
Banche (-4,52%),
Materie prime (-4,21%) e
Servizi per la finanza, che mostra una perdita di 3,10%.
Affondano o perdono terreno
tutte le Blue Chip di Milano. Le peggiori sono le banche con
Unicredit che ha terminato le contrattazioni a -4,93%. Affondano anche
Azimut, con un ribasso del 4,89%,
Banca Mps, con una flessione del 4,80%, ed
Intesa Sanpaolo, con un decremento del 4,68%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap si segnala
CIR, che vanta un incisivo incremento del 6,21%.