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Iran, più gettito fiscale che utili dalla vendita di petrolio

Economia, Politica
Iran, più gettito fiscale che utili dalla vendita di petrolio
(Teleborsa) - Il governo iraniano sta guadagnando di più da tasse e imposte, che dalle entrate per vendite di petrolio, per la prima volta in mezzo secolo di esportazioni di greggio. Questo ben evidenzia come Teheran abbia spostato la sua tradizionale dipendenza dal greggio, al fronte delle entrate fiscali, a seguito del crollo dei prezzi petroliferi.

Uno dei punti cardini della politica economica del presidente Hassan Rouhani, è quello di ridurre in modo significativo la dipendenza del governo dal petrolio, ottimizzando la riscossione delle imposte, come fa rilevare il vice amministratore delegato della compagnia petrolifera nazionale iraniana, Ali Kardor.

“Per la prima volta in 50 anni, la quota del governo della rendita petrolifera è inferiore a quello che sta introitando dalle tasse, IVA inclusa", ha detto Kardor, a margine del secondo forum bilaterale, Europa-Iran, tenuto a Ginevra. "Solo 10% del PIL iraniano è attualmente generato dal petrolio”.

Circa il 20% del reddito generato dal petrolio confluisce in un fondo sovrano, riservato per scopi di sviluppo.

I proventi del petrolio iraniano hanno pagato un pesante tributo in questi ultimi anni all’embargo petrolifero imposto a Teheran dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti, a causa del suo programma nucleare e, ultimamente, a causa del calo dei prezzi del greggio a livello mondiale.

Le sanzioni tuttavia dovrebbero essere presto revocate, almeno da quando l’ONU avrà constatato che l’Iran si sta attenendo agli accordi conclusi sul suo programma nucleare. Il presidente Rouhani ha detto che già a gennaio l’Iran potrà tornare sui mercati internazionali a vendere il proprio petrolio.

"Attualmente produciamo 3 milioni di barili al giorno”, ha dichiarato ancora Kardor. “1,3 milioni di questi sono esportati, ma ci aspettiamo di aumentare la nostra produzione a 2,3 milioni, per maggio o giugno del prossimo anno”.
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