(Teleborsa) - La Corte di giustizia europea a Lussemburgo, ha dichiarato che l
'accordo Safe Harbour non ha eliminato la necessità di avere degli organi di controllo sulla privacy, per controllare se le imprese americane stiano predisponendo adeguate misure di protezione dei dati.
L’
accordo Safe Harbour, in forza da 15 anni tra Stati Uniti ed Europa,
riguarda la trasmissione dei dati di cittadini europei dell’UE verso gli Stati Uniti.
Esso si basa sull’
auto-certificazione delle aziende che vi hanno aderito e sulla successiva
notifica, su base annua,
al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. L'iscrizione a tale accordo è volontaria, ma con regole vincolanti per chi si iscrive.
Il Dipartimento del Commercio USA e la Federal Trade Commission degli Stati Uniti sono responsabili per l'applicazione del regime di Safe Harbour negli Stati Uniti.
Il
giudizio dalla Corte di giustizia europea intende dare un orientamento, per meglio decidere se il trasferimento dei dati, raccolti da Facebook dei cittadini europei, verso gli Stati Uniti, debba essere sospeso in mancanza di maggior chiarezza da parte della società americana e delle Istituzioni di giustizia Usa.
Facebook non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla disputa, originata da un legislatore della privacy austriaca, preoccupato del fatto che il social network di Menlo Park potrebbe condividere con terzi i dati personali dei cittadini europei.