(Teleborsa) -
Aprono all'insegna della debolezza le principali borse europee, nonostante le
indicazioni positive giunte stamane dall'Asia che hanno festeggiato l'
accordo Tpp sul commercio che coinvolge anche i paesi del Pacifico. Gli indici europei, stamane, prendono respiro dopo la corsa della vigilia, sulle aspettative che
la Fed aspetterà ancora a rialzare i tassi dopo i
deludenti dati sul mercato del lavoro USA, diffusi venerdì scorso.
L'
Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,2%. Lieve aumento per l'
oro, che mostra un rialzo dello 0,29%. Sessione debole per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia con un calo dello 0,50%.
Sulla parità lo
Spread, che rimane a quota 110 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,67%.
Tra i listini europei, contrazione moderata per
Francoforte, che soffre un calo dello 0,25%; sottotono
Londra che mostra una limatura dello 0,28%. Ferma
Parigi, che segna un quasi nulla di fatto.
Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il
FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 21.989,79 punti dopo essere
partito in ritardo per problemi tecnici.
Si distinguono a Piazza Affari i settori
Media (+1,37%),
Vendite al dettaglio (+0,79%) e
Servizi per la finanza (+0,66%). Nella parte bassa della classifica di Milano, sensibili ribassi si sono manifestati nei comparti
Petroliferi (-0,76%)
Telecomunicazioni (-0,54%) e
Materie prime (-0,44%).
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, decolla
Mediaset, con un importante progresso del 2,04%, promossa a "Buy" dagli analisti di HSBC.
Buona performance per
Yoox Net-A-Porter che cresce dell'1,50% la
fusione tra Yoox e Net-A-Porter che ha debuttato ieri a Piazza Affari.
Sostenuta
UnipolSai, con un discreto guadagno dell'1,07%.
Nel lusso, buoni spunti su
Tod's, che mostra un ampio vantaggio dell'1,05%.
Dimessa
Telecom Italia dopo che
la francese Vivendi è salita al 19,88%.
I più forti ribassi, invece, si verificano su
Saipem (-2,28%) che pensa ai
guai in Algeria mentre guarda al riassetto.
Poco mossa
Terna, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Sul titolo pesano le prese di profitto anche se nelle sale operative continuano a citare l'ultimo documento dell'Authority dell'Energia, sui criteri di erogazione degli incentivi a partire da gennaio 2016.
Tra le altre utility, debole
A2A che ha
prorogato di un giorno il tavolo di lavoro con LGH.