(Teleborsa) -
L'economia globale sta rallentando, questo il motivo principale per cui la
Fed lo scorso settembre ha deciso di
non alzare i tassi d'interesse americani.
Dai verbali del
FOMC, pubblicati ieri sera, è emerso che la Banca centrale statunitense ha ritenuto "opportuno attendere", per via dell'impatto sugli USA della
crisi cinese, ma anche per l'apprezzamento del biglietto verde e per il calo dell'inflazione. La decisione è stata presa a larga maggioranza: "dopo aver valutato le prospettive dell'attività economica, del mercato del lavoro e dell'inflazione e dopo aver valutato le incertezze legate alle prospettive, tutti, ad eccezione di uno, hanno concluso che, sebbene l'economia americana si sia rafforzata, le condizioni dell'economia non legittimavano un aumento nella gamma dei target per i tassi Fed fund nell'incontro".
Si riaprono le scommesse, con la maggioranza degli operatori ormai certi che
il rialzo del costo del denaro in America avverrà entro la fine dell'anno, in particolare dopo gli incontri del
16-17 dicembre. A sostenere questa ipotesi una frase contenuta delle Minute, con la quale si precisa che "le prospettive della crescita economica non sono peggiorate sensibilmente".