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Scuola e precari, Bruxelles archivia la procedura d'infrazione contro l'Italia

Economia, Scuola, Welfare
Scuola e precari, Bruxelles archivia la procedura d'infrazione contro l'Italia
(Teleborsa) - La Commissione europea ha archiviato la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sul lavoro a tempo determinato nel settore della scuola pubblica, aperta nel 2010.

"Con la Buona Scuola abbiamo dato una risposta credibile a problemi lasciati irrisolti per anni, come quello del precariato storico. A certificarlo, ora, è anche la Commissione Ue con questa archiviazione che dà conferma della serietà del nostro operato". Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari europei, Sandro Gozi.

"Con la Buona Scuola - proseguono Giannini e Gozi - interrompiamo la pratica di utilizzare i contratti a tempo determinato, in modo reiterato, per coprire posti che risultano vacanti. Si tratta di un risultato importante che testimonia lo sforzo di questo Governo nel dare soluzioni strutturali alle esigenze della scuola. Non ci siamo limitati solo a questo, siamo andati oltre creando 55.000 nuovi posti in organico per il potenziamento dell’offerta. Non eravamo obbligati a farlo. Abbiamo fatto una scelta precisa di arricchimento del sistema di istruzione nell'interesse dei nostri studenti e guardando al loro futuro".

Non la pensa allo stesso modo il giovane sindacato della scuola Anief, il cui direttivo ha deciso di impugnare, per le stesse motivazioni e sempre alla Commissione Europea, la parte della Legge 107/15 relativa alla stipula dei contratti a tempo indeterminato che espelle, anziché stabilizzare, decine di migliaia di docenti precari e Ata che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, a sostenere questa tesi sono ormai anche i giudici del lavoro, come quelli di Lanciano che in questi giorni hanno condannato il Miur a risarcimenti superiori a mezzo milione di euro nei confronti di 54 docenti e Ata non stabilizzati, proprio per l’abuso dei contratti a termine. E sono migliaia ancora oggi i ricorsi pendenti al giudice del lavoro - per ottenere il risarcimento del danno, scatti anzianità ed estensione dei contratti - in attesa della sentenza della Consulta.

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