(Teleborsa) -
L'Argentina volta pagina e sceglie il liberismo, dopo oltre un decennio di dominio incontrastato del partito popolare, espressione del peronismo, ed attraversata una crisi economica e finanziaria senza precedenti, che ha visto il Paese cadere in default e poi
tornare nuovamente vicino al fallimento lo scorso anno.
Il
partito popolare del Presidente Christina Kirchner non è riuscito ad imporre il suo candidato
Daniel Scioli, che ha perso il ballottaggio con appena il 48% dei voti,
dopo un insidioso testa a testa con il rivale liberale.
La
Kirchner era veramente un'istituzione in Argentina, dove la sua famiglia
governava incontrastata da 12 anni (prima con il marito Nestor e poi con la Kirchner per due mandati di 4 anni ognuno).
Trionfa invece il liberale Mauricio Macri che ha ottenuto il 51% delle preferenze e che ora governerà il Paese per un quadriennio. L'insediamento è previsto per il prossimo 10 dicembre.
"E’ cambiata un’epoca", ha dichiarato trionfante il candidato di
Cambiemos ai suoi sostenitori.
Sarà un compito non facile per Macri, il cui motto è "povertà zero", in quanto dovrà prima risollevare il Paese da un'altra
grande crisi, causata anche dalla
caduta in disgrazia dei mercati delle materie prime, business trainante del Paese sudamericano, e dalla
guerra valutaria.