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Materie prime, indice ai minimi e nuvole nere ancora all’orizzonte

Economia
Materie prime, indice ai minimi e nuvole nere ancora all’orizzonte
(Teleborsa) - L'indice Dow Jones-AIG Commodity, che traccia l’andamento di un paniere di 22 materie prime, ha perso circa i due terzi dai suoi massimi, tornando a 22,60, livello più basso dal 1999, dopo aver segnato i massimi a 71,71 nel giungo del 2008

Questo potrebbe significare, almeno in termini statistici, l’aver trovato un sostanziale livello di minimo per ripartire e dal quale, tanto per fare storia, nel 1999 partì a razzo per l’incessante spinta a comprare carbone, petrolio e metalli, da parte cinese che ha alimentato un mercato toro durato un decennio, fino al 2011.

"In Cina ci sono 1,3 miliardi di persone in via di industrializzazione, come non è mai stato visto prima", ha detto Andrew lappatura, vice responsabile degli investimenti presso Allan Grey Ltd, che gestisce un portafoglio di 33.000.000.000 di dollari. “questo ritmo non può continuare all'infinito e non si capisce come la Cina possa consumare così tanto da sola”.

Se il rallentamento della crescita cinese, al minimo degli ultimi 25 anni, ha messo il primo chiodo sulla bara del superciclo rialzista di lungo periodo, la Federal Reserve sta per mettere l'ultimo.

Il primo aumento dei tassi di interesse degli Stati Uniti dal 2006 è atteso il prossimo mese, con la maggioranza degli investitori che ha contribuito a spingere in alto il Dollaro, contro le dieci valute più importanti.

In ottica intermarket, ciò ha portato gli investitori a preferire altre attività che generano rendimenti, come obbligazioni e azioni, a scapito delle materie prime che, proprio con un dollaro più forte, hanno visto ridurre il loro potere di attrarre compratori.
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