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Borse europee in caduta libera per la sindrome cinese e il petrolio

Commento, Finanza
Borse europee in caduta libera per la sindrome cinese e il petrolio
(Teleborsa) - Scatta il panic selling anche sui mercati europei, dopo il tonfo dei mercati asiatici e lo stop delle borse cinesi a causa delle perdite eccessive.

A deprimere le borse mondiali concorre la crisi cinese, ma soprattutto lo scetticismo degli operatori circa l'efficacia delle misure messe in campo da Pechino.

Un elemento negativo è rappresentato anche dal nuovo crollo del petrolio, con il WTI ai minimi dal 2009 e scambi attorno ai 32,3 dollari al barile (-4,7%). Anche la qualità Brent si allinea con scambi attorno a 32,6 dollari (-4,7%).

L'Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,078. Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a 97 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,46%.

Tra i listini europei, tonfo di Francoforte, che mostra una caduta del 2,93%, lettera su Londra, che registra un importante calo del 2,05%, affonda Parigi, con un ribasso del 2,48%. Pioggia di vendite sul listino milanese, che scambia con una pesante flessione dell'1,80%.

In rosso tutte le Blue Chip di Milano. Le più forti vendite si registrano su banche e petroliferi.

La peggiore al momento è Tenaris, con un calo del 4,26%, mentre Saipem ed Eni mostrano perdite attorno al 3%. Il comparto è ovviamente zavorrato dalla caduta del greggio ai minimi da oltre un decennio.

Fra i finanziari, in apnea Banca Mediolanum, che riporta una flessione del 3,81%, a braccetto con Azimut, che crolla del 3,42%. Pessima performance per Banca Mps, che registra un ribasso del 3,19%.
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