(Teleborsa) -
E' partita in Francia, con un maxi sciopero che ha mandato in tilt la città di Parigi, poi la
protesta anti-Uber ha varcato le Alpi ed giunta sino a Roma. Un coordinamento transfrontaliero che dà la misura del disagio del settore.
I tassisti tornano a chiedere
misure di protezione contro l'abusivismo e, soprattutto, contro la
concorrenza sleale della grande multinazionale Uber, che con il suo servizio di noleggio con conducente ha messo in ginocchio i taxi tradizionali.
La
manifestazione a Roma è stata supportata da quasi tutti i sindacati del settore - Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Federtaxi Cisal ed Ati - che protestano contro gli emendamenti in discussione al Parlamento, che rischiano di spianare la strada alle grandi multinazionali.
Oltre a Roma, la protesta dei tassisti ha riguardato anche
Firenze e Napoli.