(Teleborsa) - Oggi si tiene la prima udienza del Tribunale civile di Arezzo, per esaminare lo stato di insolvenza della vecchia
Banca Etruria e decidere se dichiararne il fallimento.
La banca era stata
commissariata nel febbraio 2015 dopo che la
Banca d'Italia aveva individuato, sulla base delle ispezioni compiute, un grave dissesto finanziario da 1,167 miliardi di euro. Poi, il 28 dicembre il liquidatore
Giuseppe Santoni ha presentato la dichiarazione di insolvenza per poter accedere al cosiddetto
decreto "salva banche" approvato dal governo, che ha causato la messa in liquidazione coatta di Banca Etruria. In tale occasione Santoni allegò anche un'analisi della gestione della Banca, individuando circa 3 miliardi di euro i crediti deteriorati, mutui elargiti ma mai restituiti.
Il collegio, guidato dal presidente del Tribunale
Clelia Galantino, dovrà decidere se definire il fallimento dell'istituto o accogliere la questione di incostituzionalità che i legali dell'ex presidente di Banca Etruria,
Lorenzo Rosi, intendo sollevare sostenendo che il dissesto non è stato provocato dalla mala gestione dell'istituto ma dall'applicazione delle nuove regole del cosiddetto
bail-in.
Se verrà dichiarato lo stato di insolvenza e il fallimento, il Tribunale nominerà un curatore fallimentare e qualora dovessero emergere delle illegalità legate ai precedenti amministratori, tra i quali figura anche il
padre del ministro per le riforme Maria Elena Boschi, il consiglio potrà trasmettere la relazione alla procura di Arezzo, che potrebbe infine ipotizzare il
reato di bancarotta fraudolenta.