(Teleborsa) - Confermato
in rallentamento, a febbraio, il tasso di crescita della manifattura dell'Eurozona , anche se meno di quanto stimato in precedenza.
Il
PMI sul manifatturiero elaborato da
Markit è stato infatti
rivisto a 51,2 punti, in rialzo rispetto ai
51 punti della stima flash, ma in peggioramento rispetto ai
52,3 punti di gennaio.
Il dato è comunque
migliore delle attese degli analisti che erano per una conferma a quota 51 punti.
Va inoltre rilevato che si conferma
al di sopra dei 50 punti, ossia la soglia che separa l'espansione dalla contrazione.
Tra i singoli Stati, rivisto al rialzo il PMI della
Germania (a 50,5 dal 50,2 della stima flash, anche se il tasso di espansione è stato il più lento da dicembre del 2014), al ribasso quello della
Francia (a 50,2 da 50,3) mentre il dato dell'
Italia, pari a 52,2, si è portato al minimo di 12 mesi.
"La crescita più lenta della produzione dell’Eurozona di febbraio in un anno desta preoccupazioni su come il 2016 sarà un ulteriore anno di lenta crescita o addirittura con l’ennesima contrazione", rileva Chris Williamson, capo economista presso
Markit, aggiungendo che "la debole domanda domestica è stata combinata con il peggioramento della situazione internazionale".
Secondo Williamson questa indagine "aggiungerà
pressioni sulla Banca Centrale Europea ad agire velocemente e in maniera decisa per evitare un'altra crisi economica".