Facebook Pixel
Milano 17:35
34.750,35 -0,03%
Nasdaq 19:18
18.252,7 -0,15%
Dow Jones 19:18
39.787,15 +0,07%
Londra 17:35
7.952,62 +0,26%
Francoforte 17:35
18.492,49 +0,08%

Pensioni, Boeri: in arrivo ad aprile 7 mln di nuove buste arancioni. Cosa conterranno?

A partire dalla seconda settimana di aprile inizieranno ad arrivare nelle case dei lavoratori italiani del settore privato 7 milioni di "lettere arancioni" dell'Inps,che conterranno l'estratto conto contributivo e una simulazione della loro pensione

Economia, Welfare
Pensioni, Boeri: in arrivo ad aprile 7 mln di nuove buste arancioni. Cosa conterranno?
(Teleborsa) - Altre buste arancioni in arrivo. Lo assicura il presidente dell'Istituto di previdenza, Tito Boeri, specificando che a partire dalla seconda settimana di aprile inizieranno ad arrivare nelle case dei lavoratori italiani del settore privato 7 milioni di "lettere arancioni" dell'Inps, circa 150mila al giorno, che conterranno l'estratto conto contributivo e una simulazione della loro pensione. L'iniziativa permette al lavoratore di: controllare i contributi che risultano versati in Inps; conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata; calcolare l’importo stimato della pensione; ottenere una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (tasso di sostituzione).



"Finalmente inizieremo a mandare le lettere arancioni nelle case degli italiani - ha detto Boeri - e inviteremo le persone a digitalizzarsi e a fare le simulazioni online per aumentare la loro consapevolezza previdenziale".
L'iniziativa, ha aggiunto, "si rivolge principalmente ai giovani e a coloro che non hanno un'identità digitale", visto che attualmente rimangono 12 milioni di contribuenti Inps senza 'pin', dei quali il 42% under 40 e il 34% fra i 40 e i 50 anni.

L'operazione, battezzata "cittadino digitale", vede dunque l'Inps affianco all'AgId con l’obiettivo di ridurre il digital divide e facilitare la massima diffusione di Spid, il nuovo sistema pubblico identità digitale.

Ma attenzione: si tratta solo di una simulazione che si basa su ipotesi non su dati di fatto, dunque potrebbe contenere dati non corrispondenti alla realtà nonché soggetti a mutazione nel corso degli anni.

Coinvolti nell'operazione anche i dipendenti pubblici, che però riceveranno le informazioni insieme al cedolino o per posta, in base ad accordi con le pubbliche amministrazioni.

Facciamo ora delle simulazioni:
Un uomo di 40 anni che lavora da 17 anni come operaio, con un reddito annuo netto di 20 mila euro, andrà in pensione a 66 anni e 5 mesi con una pensione futura pari a poco più di 20 mila euro (reddito ante pensione pari a 26,6 mila euro). La differenza tra pensione è ultimo stipendio è pari al 76%.

Una donna di 45 anni che lavora da 25 anni come commerciante, con un reddito annuo netto di 19 mila euro, andrà in pensione a 64 anni e 10 mesi con una pensione futura pari a poco meno di 16 mila euro (reddito ante pensione pari a 23,3 mila euro). La differenza tra pensione è ultimo stipendio è pari al 68%.







Condividi
```