(Teleborsa) - Il gruppo petrolifero
ENI taglia i propri investimenti. Nel
Piano strategico 2016-2019, presentato oggi alla comunità finanziaria, la società del cane a 6 zampe, ha annunciato la
riduzione del 21% a 37 miliardi di euro degli investimenti. La copertura degli investimenti è prevista
nel 2016 con il
Brent a 50 dollari al barile rispetto ai 63 dollari al barile del piano precedente. Mentre la copertura degli investimenti e del dividendo
nel 2017 è stimata con il Brent a 60 dollari al barile rispetto ai 75 dollari al barile del piano precedente.
E' previsto inoltre un
piano di dismissioni per 7 miliardi di euro "principalmente attraverso la diluizione delle partecipazioni nelle recenti e importanti scoperte con la strategia di dual exploration".
Confermato per il 2016 un
dividendo di 0,8 euro ad azione, interamente pagato per cassa. "La politica di distribuzione del dividendo sarà progressiva, in linea con la crescita degli utili e con la variabilità dello scenario".
Quanto alla
produzione di idrocarburi,
ENI prevede una
crescita di oltre il 3% all'anno nel periodo 2016-2019 e sarà "realizzata principalmente attraverso ramp-up e l'avvio di nuovi progetti che daranno un contributo totale di circa 800 mila barili di olio equivalente al giorno nel 2019". La produzione sarà pari a un "+13% cumulato entro il 2019".
ENI prevede una
taglio dei costi per 6 miliardi, grazie alla rinegoziazione dei contratti.
"Continueremo a puntare su una forte generazione di cassa attraverso una crescita sostenibile nell’Upstream, il completamento della ristrutturazione degli altri settori, una maggiore efficienza nei costi e la gestione di un portafoglio flessibile" ha commentato l'
amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi. "Grazie alla nostra flessibilità finanziaria - ha aggiunto il top manager - la nostra politica di remunerazione continuerà a essere sostenibile anche in presenza di prezzi del petrolio più bassi del previsto".