Facebook Pixel
Milano 28-mar
34.750,35 0,00%
Nasdaq 28-mar
18.254,69 0,00%
Dow Jones 28-mar
39.807,37 +0,12%
Londra 28-mar
7.952,62 0,00%
Francoforte 28-mar
18.492,49 0,00%

Domenica il referendum sulle trivelle. Per Renzi astenersi "è legittimo"

Ambiente, Politica
Domenica il referendum sulle trivelle. Per Renzi astenersi "è legittimo"
(Teleborsa) - Domenica si terrà il referendum abrogativo sulle Trivelle, promosso da nove regioni per bloccare le operazioni in atto di esplorazione e trivellazione in mare entro le 12 miglia marine, finalizzate alla ricerca ed estrazione di gas e petrolio.



Un referendum che ha fatto molto discutere e che vede le istituzioni divise anche sulla scelta se partecipare o meno. A due giorni dal voto, il Premier Matteo Renzi è tornato sull'argomento, affermando che "ogni scelta è legittima", come sottolineato già dall'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Se un referendum prevede il quorum - ha scritto nella sua enews - la posizione di chi si astiene è costituzionalmente legittima al pari delle altre".

Qualche giorno fa, invece, il Presidente della Consulta Paolo Grossi si era espresso diversamente sulla questione della partecipazione, affermando che ogni cittadino è "libero" di scegliere se votare, ma esprimendo un'opinione personale aveva sollecitato l'adesione alla consultazione popolare.

Renzi ha poi parlato della questione energetica, affermando che "sulle energie rinnovabili l'Italia va forte, meglio di UK, Francia e Germania", ma che queste "da sole non bastano, per il momento". Il Premier ha ricordato, infatti, che se si chiudono le piattaforme, l'Italia sarà costretta a "comprare più gas e petrolio", "sprecando le risorse già esistenti" e "licenziare i lavoratori del settore" (circa 11 mila persone) per non aver portato a termine una concessione esistente.

Renzi, definendo questo referendum una "bufala", perché non c'è nessuna trivella in discussione, ha preannunciato che "la campagna referendaria di ottobre avrà accenti molto duri" vista la posta in gioco. Ad ottobre infatti i cittadini voteranno la riforma costituzionale, cui il Premier ha subordinato la sua stessa permanenza a Palazzo Chigi.
Condividi
```