(Teleborsa) - Il numero uno di
UnipolSai Carlo Cimbri smentisce l'ipotesi di fusione con la holding di controllo Unipol Griuppo Finanziario (UGF) nel corso dell'assemblea degli azionisti a Bologna.
Il manager ha anche voluto commentare la
richiesta fatta a S&P di ritirare tutti i suoi rating, affermando
"da diversi anni avevamo divergenze" nei calcoli del rating e per questi
"pregiudizi" da parte dell'agenzia
"le strade si sono separate".
Cimbri ha quindi spiegato che il management aveva avviato un
processo di ridefinizione dei rating partendo da zero con tutte le maggiori agenzie (Moody's, Fitch, AMBest e Dagong) e che in tutti i casi le valutazioni si erano rivelate superiori. "Allora abbiamo avuto la riprova che non era una nostra sopravvalutazione di noi stessi, ma una sottovalutazione strutturale che S&P ci riconosceva", ha aggiunto.
Il numero uno del gruppo ha anche parlato del
contributo di 100 milioni al Fondo Atlante, affermando che fa parte delle sue
disponibilità e che non vi sono interessi diretti.
In merito alle partecipazioni detenute nelle banche (Banco Popolare e BPER), Cimbri ha confermato che sono piccole partecipazioni, inferiori al 2% e che al management interessa soprattutto mantenere un buon rapporto con i partner del settore bancario-assicurativo.