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Ambiente, Testa propone la nascita di un'Agenzia per l'uso efficiente delle risorse

Ambiente, Economia
Ambiente, Testa propone la nascita di un'Agenzia per l'uso efficiente delle risorse
(Teleborsa) - Dar vita a un’Agenzia per l’uso efficiente delle risorse, sull'esempio di Paesi come Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone, per promuovere la transizione verso un’economia circolare, un modello virtuoso che potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro a livello nazionale. Questa la proposta lanciata oggi dal presidente dell’ENEA, Federico Testa, in occasione del convegno organizzato dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, "L’Italia verso l’economia circolare. Gli strumenti operativi per una gestione efficiente delle risorse".

L’economia circolare può generare importanti benefici per l’ambiente e il sistema produttivo, con particolare riferimento al settore manifatturiero dove si possono ottenere consistenti riduzioni dei costi di produzione tenuto conto che le materie prime incidono fino al 60% del prezzo finale dei prodotti. La Commissione europea stima che l’eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo, possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l'8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l’anno. E secondo un recente studio, in Italia la piena implementazione dei principi dell’economia circolare lungo l'intera catena del valore – che comprende progettazione, produzione, uso e gestione del fine vita dei prodotti –potrebbe creare 541 mila nuovi posti di lavoro,a fronte di soli 35mila in uno scenario business asusual.

“La transizione da un’economia lineare ad una circolare – spiega Roberto Morabito, responsabile del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA – è una necessità per tutti i Paesi e ancora di più per l’Italia povera di materie prime critiche ma con una forte industria manifatturiera alla quale garantire un approvvigionamento stabile e sicuro di tali risorse. In questo scenario risulta fondamentale l’apporto della ricerca e dell’eco-innovazione per rafforzare la competitività della nostra industria in chiave sostenibile”.
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