(Teleborsa) -
La Commissione europea ha dato un giudizio positivo sulla Legge di stabilità italiana, concedendo a Roma quel
"margine di flessibilità in più" richiesto dal governo, sia per l'emergenza migranti che per la sicurezza.
In pratica Bruxelles ha
accettato uno "scostamento" rispetto agli obiettivi di medio-termine di riduzione del
debito e del
deficit, accettando sia l'appello alla flessibilità (sul deficit) che le circostante attenuanti ed eccezionali (sulla mancata o insufficiente riduzione dei debito) invocate dal Ministero dell'economia italiano.
Secondo il
Ministro Padoan, ciò è dovuto al riconoscimento che
il governo "rispetta le regole" europee e sta attuando una
"politica giusta".
L'UE ha espresso il suo parere favorevole nelle consuete
raccomandazioni, che pubblica ogni anno, esplicitando anche il percorso da seguire e gli eventuali sforzi che devono essere attuati dai paesi membri.
Una sorta di pagella degli Paesi di Eurolandia.
A proposito dell'Italia, il commissario europeo
Pierre Moscovici ha precisato che il
giudizio sarà rivisto in autunno, ma ha riconosciuto gli sforzi attuati dall'Italia, accettando lo
"scostamento" rispetto agli obiettivi, grazie alle riforme attuate dal governo italiano sia sul profilo della burocrazia, che su quello del mercato del lavoro e del sistema finanziario (riforma banche). In cambio è stato chiesto al governo italiano di
impegnarsi a ridurre il deficit dello 0,6% nel 2017, portando il rapporto deficit/PIL all'1,8% dal 2,3% previsto per quest'anno, sfruttando anche le potenzialità garantite dalle
privatizzazioni.