(Teleborsa) - Il lavoro è una variabile cruciale nella vita di ogni individuo, ma la soddisfazione che procura non è analoga per tutti e, soprattutto, non deriva solo dal reddito. Per questo si parla spesso di
qualità di vita del lavoro, ma cosa è?
Un'indagine condotta da Edenred e Ipsos su 14 mila lavoratori dipendenti in 15 Paesi ha permesso di stilare una classifica mondiale della soddisfazione sul lavoro, da cui è emerso che almeno
7 dipendenti su 10 sono soddisfatti della qualità di vita e giudicano positivamente il benessere sul lavoro.
Ne derivano però anche
4 profili Paese, in quanto le variabili prese in considerazione sono almeno tre:
ambiente lavorativo,
apprezzamento (dei compiti e del management),
emozioni (piacere, interesse, stimoli ecc.).
Vi sono due Paesi che si staccano ai due estremi:
l'India detiene il record della soddisfazione con quasi 9 dipendenti su 10 che registrano una qualità positiva (88%).
Il Giappone, di contro, è il fanalino di coda con solo il 44% dei dipendenti che si dichiara contento del proprio lavoro.
Il Barometro Edenred-Ipsos prende in considerazione anche l'
Italia, dove emerge un dato sconfortante:
solo il 60% si dice "felice" del proprio lavoro. Questo perché il lavoro non "emoziona" e
la qualità è all'ultimo posto in Europa.
L'Istat ha recentemente sottolineato che il welfare è fra i peggiori in UE, ma qui si tratta anche di altri fattori che arricchiscono il quadro del benessere sul lavoro.
Meno del 50% dei dipendenti italiani ritiene di lavorare un
ambiente stimolante (la media è del 61%), mentre
soltanto il 51% ha fiducia nel proprio futuro personale. In Italia, inoltre, il fragile ambiente economico locale si abbina a una bassa fiducia nel futuro collettivo (a livello di azienda ma specialmente di Paese) e a forti
preoccupazioni verso la sicurezza del posto di lavoro rispetto al livello di stipendio (stabile nei confronti del 2015).