(Teleborsa) - Non poteva essere altrimenti: anche la
Bank of Japan è preoccupata per l'economia, perché sono cresciuti i rischi al ribasso della crescita economica.
Lo rivelano i verbali (Minutes) dell'ultima riunione di politica monetaria del 27 e 28 aprile, quando la banca centrale
ha deciso di mantenere invariati gli stimoli all'economia, senza aggiungerne ulteriori.
Come già annunciato dalla Fed e
ribadito dalla BCE, destano molte perplessità per il futuro i
venti contrari dell'economia internazionale (crisi mercati emergenti, volatilità borse,
Brexit ), cui si aggiungono in Giappone anche gli impatti derivanti dalla
forza dello yen e dalla
debolezza dei consumi.
La BOJ ha tagliato le previsioni di inflazione, facendo slittare ancora una volta il termine per il raggiungimento del target del 2% a marzo 2018 (sei mesi più tardi di quanto previsto nelle precedenti proiezioni).
Tuttavia, i membri del Board hanno confermato che
l'impostazione di politica monetaria resta accomodante e che la decisione di tenere tutto fermo ad aprile non ha a che vedere con un mutamento dell'impostazione di politica monetaria. La Bank of Japan - si sottolinea - è
pronta ad intervenire prontamente ad ogni evenienza.