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Italia terreno fertile per gli attacchi hacker

L'ultima versione del Threat Index mostra un forte aumento a maggio, pari al 15%, delle varianti di malware attive a livello mondiale, con l'Italia tra i paesi più minacciati

Economia, Scienza e tecnologia
Italia terreno fertile per gli attacchi hacker
(Teleborsa) - L'Italia è il secondo paese in Europa più colpito dagli attacchi hacker ed il trentesimo a livello mondiale. L'allarme è stato lanciato da Check Point Software Technologies Ltd., società che nel solo mese di maggio ha rilevato 2.300 diverse varianti di malware attive, che hanno attaccato le reti delle aziende. Per il secondo mese di fila, i ricercatori hanno evidenziato un aumento delle singole varianti di malware, dato che già in aprile si era registrato un aumento del 50%.



L'ultima versione del Threat Index, che monitora come e dove si stanno svolgendo i cyberattacchi nel mondo in tempo reale, mostra un forte aumento a maggio, pari al 15%, delle varianti di malware attive a livello mondiale, con l'Italia tra i paesi più minacciati.

Le minacce più significative rispecchiano le passioni dell’italiano medio: smartphone e siti di networking. Arrivano infatti da Conficker (Worm che consente operazioni da remoto, download di malware e furto di credenziali disattivando i sistemi di sicurezza di Windows Microsoft) e da Hummingbad, il malware nemico di Android. In ascesa le minacce bancarie: al terzo posto, infatti, spunta anche in ItaliaTinba, il trojan che sfrutta l’exploit kit BlackHole e attacca principalmente i correntisti italiani e polacchi.

“Rileviamo costantemente un’impennata del numero di varianti di malware attive contro le reti aziendali, che è esemplificativo dell’impegno che gli hacker stanno dedicando a creare nuovi attacchi zero-day, oltre a dimostrare l’importanza della sfida che le aziende affrontano difendendo le loro reti dai cybercriminali”, dichiara Nathan Shuchami, head of threat prevention di Check Point. “Le organizzazioni devono valutare l’applicazione di soluzioni advanced threat prevention per le proprie reti, per gli endpoint, e per i dispositivi mobili, al fine di bloccare i malware allo stadio pre-infettivo, e garantire una sicurezza effettiva contro le minacce più moderne”.
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