(Teleborsa) -
Il settore del commercio mostra ancora incertezza per i segnali di deflazione in Italia, dopo il dato pubblicato stamane dall'Istat, che ha evidenziato un tassi di inflazione tendenziale in peggioramento a -0,4%. Non tutte le categorie sono però pessimiste circa il trend dei prezzi nei prossimi mesi.
Federdistribuzione, che rappresenta la Grande distribuzione organizzata (GDO), toipo supermercati ed ipermercati e catene in franchising, sottolinea che
"dovremo abituarci a prezzi in calo anche nei prossimi mesi".
“Siamo ormai al quinto mese consecutivo di prezzi negativi", commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, segnalando che anche al netto dell'energia l'incremento è esiguo (+0,4%) ed è
"sintomo di un’economia del Paese che ancora non decolla”.
“Difficile ipotizzare nel breve periodo un’inversione del trend nella dinamica dei prezzi: né il quadro interno né quello internazionale sembrano infatti spingere in quella direzione", mamette Cobolli Gigli.
Più ottimista Confcommercio, che rappresenta una platea più ampia di imprese. "La variazione congiunturale - sottolinea - incorpora alcuni indizi che portano ad
ipotizzare, a breve termine, un moderata accelerazione della dinamica dei prezzi su base annua". Il confronto annuale continua, infatti, a risentire dei
sensibili cali dei prezzi degli energetici, regolamentati e non, registrati tra la fine del 2015 ed i primi mesi del 2016, i cui effetti
dovrebbero esaurirsi nei mesi estivi. Ma anche per l'associaizonme c'è un "però" che desta preoccupazione: la riduzione quasi continua tra febbraio e giugno, del clima di fiducia delle famiglie, fenomeno confermato dalla crescita della propensione al risparmio nella prima parte del 2016.