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Tasso di natalità: Italia fanalino di coda dell'UE

Tasso di natalità: Italia fanalino di coda dell'UE
(Teleborsa) - Nel 2015, l’Italia è risultato il Paese con il tasso di natalità (8xmille) più basso tra quelli dell'UE. Lo rivela l'Eurostat, l’istituto di statistica europea che spiega come complessivamente, nei 28 Paesi dell'Unione, la popolazione al 1° gennaio 2016 sia cresciuta passando a 510,1 milioni rispetto ai 508,3 milioni registrati al 1° gennaio 2015.

Nel corso dell'anno 2015, quasi 5,1 milioni di bambini sono nati in Europa, mentre oltre 5,2 milioni di persone sono morte, il che significa- osserva l’Eurostat- che l'Unione Europea ha registrato per la prima volta in assoluto una variazione naturale negativa della sua popolazione. La restante parte della variazione (positiva) è determinata essenzialmente dalla migrazione.

I più popolati dagli Stati membri dell'UE continuano ad essere la Germania (82,2 milioni di abitanti), la Francia (66,7 milioni), il Regno Unito (65,3 milioni) e l'Italia (60,7 milioni). Insieme, questi stati ospitano oltre la metà della UE.

A guidare la classifica Eurostat dei Paesi con il maggior tasso di natalità sono l'Irlanda (14,2 x mille) seguita da Francia (12) e Gran Bretagna (11,9). In fondo alla graduatoria, prima dell'Italia, compaiono invece il Portogallo (8,3) e la Grecia (8,5). Lo scorso anno nel nostro Paese le nascite sono state quasi 485,8 mila contro le quasi 801 mila della Francia, le 777 mila del Regno Unito e le 738 mila della Germania. I decessi, invece, in Italia, nel 2015 sono stati 647,6 mila. Le morti nella Penisola hanno superato sia la Francia (600,1 mila) che il Regno Unito (602,8), ma non la Germania (925 mila).

In Italia comunque il tasso di mortalità (10,7 per ogni mille residenti) è risultato vicino a quello della media UE (10,3) e inferiore a quello di diversi altri Paesi come Bulgaria (15,3), Lettonia e Lituania (14,4), Ungheria (13,4) e Romania (13,2).

L’Eurostat rivela che la flessione naturale della popolazione italiana è stata pari al 2,7xmille contro ad esempio il 6,2 della Bulgaria o il 4 dell'Ungheria.
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