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Casa, mutui in salita grazie ai tassi al minimo storico

Nel primo trimestre del 2016 la quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita al 73,8% dal 68,5% del secondo trimestre 2015

Economia
Casa, mutui in salita grazie ai tassi al minimo storico
(Teleborsa) - Casa dolce casa...Magari grazie ad un mutuo.

Il mattone rimane nei sogni degli italiani e i bassissimi livelli dei tassi di interesse sono certamente un forte incentivo per la domanda di credito e spingono il mercato dei mutui. È quanto rivela l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che spiega come, grazie anche alle migliori prospettive del mercato immobiliare in ripresa ci sia stato incremento su base annua del totale dei mutui dell’1,5%".

"A maggio 2016, i tassi di interesse sui prestiti per acquisto di abitazioni in Italia si sono ulteriormente ridotti. Il tasso medio sulle nuove operazioni, che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo, è risultato pari al 2,25% toccando il nuovo minimo storico (2,29% il mese precedente; 5,72% a fine 2007)".

Il livello storicamente basso dei tassi- spiega l’ ABI- sta spingendo le famiglie a cogliere le opportunità presenti sul mercato e spostarsi verso il tasso fisso: a maggio 2016, la percentuale di nuovi mutui erogati a tasso fisso ha raggiunto infatti un livello pari al 61%.

Due anni fa invece, erano i mutui a tasso variabile che predominavano (con una quota sul totale del 79%).

Nel primo trimestre del 2016 la quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita al 73,8% dal 68,5% dell’ultimo trimestre del 2015 (minimo storico di 55% nel secondo trimestre del 2013). A rivelarlo i dati più recenti del "Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia", relativo al primo trimestre 2016. L’indagine condotta congiuntamente dalla Banca d'Italia, dall'Agenzia delle Entrate e da Tecnoborsa che sottolinea come il rapporto tra prestito e valore dell’immobile (Loan to Value) che dal 64,7% del quarto trimestre del 2015 è salito al 69,3% (minimo storico di 55,8% nel secondo trimestre del 2013)






















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