(Teleborsa) -
Il servizio militare svolto a favore dello Stato non può penalizzare i cittadini che intendono diventare insegnanti: partendo da questo presupposto, la
Corte d’Appello di Bologna si è espressa a favore del riconoscimento del punteggio spettante ad un docente precario per aver svolto il servizio militare obbligatorio di leva anche se non in "costanza di rapporto" di lavoro con il Ministero dell’Istruzione.
I giudici accolgono la tesi dell'
Anief: non considerare l’anno di leva significherebbe discriminare chi ha svolto il proprio dovere al servizio della collettività, visto che al personale di ruolo lo stesso periodo di leva viene riconosciuto ai fini della carriera. In questo modo, il docente abilitato all'insegnamento può guadagnare 12 punti nella
Graduatoria a Esaurimento (GaE), come se avesse svolto un anno di docenza. E avere, di conseguenza, maggiori possibilità di vedersi conferire le supplenze di lunga durata, anche annuali, e pure l’assunzione a tempo indeterminato.
"Ancora una volta- spiega
Marcello Pacifico, presidente nazionale
Anief e segretario confederale
Cisal- l'azione giudiziaria patrocinata dal nostro sindacato ha dato i risultati attesi, confermando che il Ministero dell'Istruzione persevera nell'illegittima negazione di un diritto che deriva da precetti costituzionali".