(Teleborsa) -
I giovani italiani amano il cibo sempre più green e le diete sostenibili, sia dal punto di vista della salute che da quello ambientale. Mangiar bene nel rispetto dell'ambiente e del clima.
Lo rivela una indagine
Vox Populi, realizzata dalla
Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition su un campione di oltre 800 ragazzi tra i 18 ed i 30 anni in tutte le regioni italiane.
I cosiddetti
millennials o under 30 hanno un
atteggiamento positivo nei confronti della sostenibilità (la preferiscono 6 su 10) e considerano le diete sostenibili - ovvero quelle che si basano sui principi della doppia piramide alimentare ambientale - sicure dal punto di vista nutrizionale (nel 73% dei casi) e senza particolari ripercussioni sulla vita sociale (nel 64% dei casi).
L'indagine segnala che
i giovani sono sempre più "climatariani", secondo una nota definizione del New York Times, ovvero attenti all'ambiente oltre che alla salute: si preferiscono cereali, olio di oliva, frutta e verdura, seguiti da carne bianca, latticini e legumi, pochi affettati e carni conservate, carni rosse e dolci.
C'è però un risvolto della medaglia: mangiar sano è ritenuto più costoso. Sarà vero? Sempre secondo l'indagine, il 61% dei giovanissimi pensa che questo tipo di alimentazione sia “poco sostenibile” da un punto di vista economico, una convinzione che la Fondazione Barilla contesta, sottolineando che "siamo di fronte ad un’errata convinzione" e che gli studi internazionali "dimostrano che mangiare sano non costa di più". Un menu vegano e quello vegetariano presentano un costo pressoché equivalente tra loro sia a Milano sia a Napoli, mentre uno a base di carne risulta più caro di oltre 0,85 euro al giorno.