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Raid USA in Libia contro l’Isis. Gentiloni: "Se ci saranno richieste valuteremo"

Pentagono: "Continueremo, non c’è una fine prevista"

Politica
Raid USA in Libia contro l’Isis. Gentiloni: "Se ci saranno richieste valuteremo"
(Teleborsa) - Il governo di unità libico ha chiesto raid aerei americani contro l'Isis a Sirte, roccaforte jihadista dello Stato islamico. Ad annunciarlo è stato il premier Fayez al Sarraj, affermando che i primi bombardamenti sono stati effettuati in giornata.

Il Pentagono ha confermato l'inizio degli attacchi aerei, autorizzati dal presidente Barack Obama, spiegando che i bombardamenti puntano a negare all'Isis "paradisi sicuri" in Libia dove i combattenti jihadisti sono circa 1.000.

I caccia bombardieri e gli elicotteri Apache USA sono tornati a bombardare la Libia, per la prima volta dal 2011, quando portarono alla caduta di Muammar Gheddafi.

Farnesina: "l'Italia valuta positivamente, ma nessun ruolo". Il Ministero degli Affari Esteri ha fatto sapere di "sostenere il Governo di Unità Nazionale guidato dal Primo Ministro Fayez al Serraj" e lo incoraggia dalla sua formazione a “realizzare le iniziative necessarie per ridare stabilità e pace al popolo libico”.

"Il sostegno italiano a questa operazione - spiega la Farnesina - si è concretizzato in forme diverse nel corso degli ultimi mesi, in particolare attraverso importanti operazioni umanitarie per la cura dei combattenti feriti e a beneficio delle strutture sanitarie del Paese. In questo contesto l'Italia valuta positivamente le operazioni aeree avviate oggi dagli Stati Uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte".

"Valuteremo se ci saranno richieste, naturalmente se prenderemo decisioni ne informeremo il Parlamento", ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Uno Mattina, il giorno dopo i primi raid aerei americani contro le postazioni Isis nella loro roccaforte libica.
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