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BCE pronta a sostenere l'economia con gli stimoli in presenza di rischi crescenti

Il bollettino mensile della BCE conferma un aumento dei rischi al ribasso per l'economia e l'inflazione modesta e ancora lontana dal target. Sosterrà una ripresa con tassi ai minimi storici e con il QE: entrambi verso un prolungamento

Economia
BCE pronta a sostenere l'economia con gli stimoli in presenza di rischi crescenti
(Teleborsa) - Aumento dei rischi per la crescita e tendenza alla deflazione. Sono questi i due spettri che preoccupano la BCE, che ribadisce pieno sostegno all'economia dell'Eurozona, confermando che porterà avanti il piano di Quantitative Easing finché sarà necessario e manterrà tassi di interesse bassi per un lunghissimo periodo.

La conferma arriva dal consueto bollettino mensile dell'Istituto di Francoforte, pubblicato proprio nel giorno in cui la Bank of Englad dovrebbe lanciare nuovi stimoli, per contrastare gli effetti della Brexit. Anche Mario Draghi nell'ultima riunione di luglio ha confermato attenzione agli sviluppi dell'uscita del Regno Unito dall'UE, reiterando una politica monetaria accomodante.

Inflazione - il bollettino conferma che non si vede ancora una decisa ripresa dell'inflazione nel prossimo futuro e che la risalita dei prezzi della seconda parte del 2016 sarà perlopiù riconducibile alla crescita dei prezzi energetici. La politica espansiva della BCE dovrebbe però dare un impulso a questa tendenza con un recupero anche nel 2017 e 2018.

Crescita - la BCE conferma che la ripresa dell'Eurozona continua a ritmo moderato, ma i rischi sono ancora orientati verso il basso a causa del referedum sulla Brexit. "Gli andamenti sfavorevoli per la ripresa economica nell'area dell'euro - si legge nel bollettino - includono l'esito del referendum nel Regno Unito e altre incertezze geopolitiche, le prospettive di crescita contenuta nei mercati emergenti, i necessari aggiustamenti dei bilanci in diversi settori e la lenta attuazione delle riforme strutturali".

In questo scenario, l'Istituto di Francoforte attende che i tassi di interesse "rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attività". Il piano di Quantitative Easing, che dovrebbe scadere a marzo 2017, potrebbe venire prolungato nel caso non fosse raggiunto l'obiettivo di inflazione del 2%.


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