(Teleborsa) - Continua il
trend di crescita dei vini da investimento: tutti positivi nell'ultimo anno i sottoindici del
Liv-Ex 1000, indice di riferimento mondiale per l’andamento del mercato secondario del vino.
A luglio,
l'indicatore ha sfiorato il massimo storico registrato nello stesso mese del 2011, quando il boom dei collezionisti cinesi portò prezzi e quotazioni a livelli mai visti.
In particolare, spiega
WineNews, il Liv-Ex 1000, indice che traccia i
prezzi medi di 1.000 etichette di tutto il mondo, ha messo a segno l'ennesimo mese consecutivo di crescita (+3,4% in luglio) attestandosi a
273,3 punti, vicinissimo ai 279,7, quota più alta mai toccata, raggiunti proprio a luglio 2011, con una crescita, nei 12 mesi, dell'11,18%.
Una performance, spiega il Liv-Ex Blog, spinta anche dall'indebolimento della sterlina dopo il
voto a favore della Brexit, che ha incentivato gli investimenti dei buyer grazie ad un tasso di cambio migliore sia nei confronti del Dollaro che dell'Euro.
Bene continua a fare anche l’Italy 100 (che mette insieme le ultime 10 annate fisiche di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia, Tignanello, Barbaresco e Sorì Tildin di Gaja, Barolo Vigne di Luciano Sandrone, Redigaffi di Tua Rita e Guado al Tasso di Antinori). L'indice segna un
+6,5% nel 2016 e un +5,8% negli ultimi 12 mesi.
Una recente ricerca condotta da Mediobanca, ha rilevato che i
nvestire nel settore vinicolo è più redditizio della Borsa:
rende il 160% in più rispetto a un investimento nel settore finanziario.