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Petrolio, dal vertice OPEC di settembre è atteso l'ennesimo flop. Arabia da record

La produzione di greggio da parte dell'Arabia Saudita ha registrato nuovi massimi storici nel mese di luglio

Economia
Petrolio, dal vertice OPEC di settembre è atteso l'ennesimo flop. Arabia da record
(Teleborsa) - Gli investitori guardano con ansia al vertice informale dei membri OPEC che dovrebbe tenersi alla fine di settembre, ad Algeri. Ma nel frattempo cresce lo scetticismo del mercato sull'efficacia dell'incontro. Tra gli addetti ai lavori, infatti, prevale la netta maggioranza di chi crede che sia l'ennesimo flop come accaduto lo scorso aprile.

Mohammad bin Saleh al-Sada, ministro dell’Energia del Qatar e presidente del cartello dei Paesi produttori OPEC, ha detto che "il recente ribasso osservato nei prezzi del petrolio e l’attuale volatilità di mercato è solo temporanea" aggiungendo che "l’OPEC continua a monitorare da vicino gli sviluppi per aiutare il recupero della stabilità del mercato petrolifero".

All'ordine del giorno del meeting, dunque, il sostegno ai prezzi del greggio attraverso il congelamento della produzione di oro nero. Ma i nuovi record segnati dall'Arabia Saudita non lasciano speranze. Solo nel mese di luglio, il leader del cartello ha estratto in media 10,67 milioni di barili al giorno, registrando così un nuovo massimo storico dopo quello già record di 10,56 milioni riportato a giugno 2015.

L'aumento della produzione record arriva dopo che, lo scorso giugno, il gruppo petrolifero di Stato dell’Arabia, Saudi Aramco, ha tagliato i prezzi di listino per i clienti asiatici, rafforzando di fatto il segnale di competizione crescente fra i due produttori del cartello OPEC, Arabia Saudita e Iran. Una decisione dell'Arabia che mira a soddisfare l'elevata domanda domestica stagionale e soprattutto a mantenere le sue quote di mercato.

Nel breve termine, il mercato monitorerà l'andamento delle scorte di petrolio e derivati, negli Stati Uniti. Un nuovo aggiornamento è atteso per oggi pomeriggio, dall'EIA, divisione del Dipartimento dell'Energia americano. Le attese sono per un calo di 1,7 milioni di barili di petrolio e di 1,6 milioni di benzine.

Intanto le quotazioni di greggio si mantengono ben sopra i 40 dollari al barile. Il Brent si attesta a Londra a 45,35 dollari, il Wti americano a 42,64 dollari.
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