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Buona Scuola, il potenziamento degli istituti è fallito

Secondo Anief, arrivano docenti per classi di concorso non richieste

Economia, Politica, Scuola, Welfare
Buona Scuola, il potenziamento degli istituti è fallito
(Teleborsa) - "È sempre più evidente il fallimento della Riforma della Scuola, la famigerata Legge 107/15, conosciuta come la Buona Scuola imposta dal Governo a tutti i costi e contro il volere della stragrande maggioranza di chi vive la scuola tutti i giorni. E' questa la denuncia di Anief che spiega come "il potenziamento degli istituti, uno dei punti più importanti della Buona Scuola si sta rivelando nella sua vera veste: un contenitore da riempire a piacimento degli Uffici Scolastici Regionali e degli Ambiti Territoriali".



"L’organico dell'autonomia di ogni istituto per realizzare progetti e Piani dell'Offerta Formativa- spiega Anief - è sempre più un contenitore da riempire a piacimento degli Uffici Scolastici Regionali e degli Ambiti Territoriali: al posto di un professore di Matematica, l'amministrazione ne manda uno di Costruzioni, uno di Diritto al posto di Scienze agrarie o Chimica. Ormai non si considerano più nemmeno le discipline affini. Il tutto perché si devono 'piazzare' docenti di classi di concorso sature che, nel caso di Discipline Giuridiche, ad esempio, sono anche in esubero nazionale di 1.000 unità. Non a caso, può capitare che un posto di A050 sull'organico di diritto (materie letterarie e storia alle superiori) venga trasformato d’ufficio proprio in un posto di A019".

" Il MIUR sapeva bene che sarebbe andata a finire così, perché ha chiesto alle scuole di indicare per il potenziamento solo delle aree in modo decrescente inserendo nella lista, obbligatoriamente, anche le aree di cui non avevano bisogno", spiega Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal."Proprio perché, in questo modo, sarebbe stato possibile assegnare alle scuole tutti i docenti soprannumerari. Magari solo per fare supplenze. Quello che non possiamo accettare è che ora si assegnino dei docenti diversi da quelli richiesti, di discipline neppure affini, anche laddove vi siano a disposizione in provincia degli insegnanti con i profili e le abilitazioni indicate dal Collegio dei Docenti", conclude Pacifico



(Foto: Alexas_Fotos /Pixabay)
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