(Teleborsa) -
Il petrolio torna a correre sulle principali piazze internazionali, sia per effetto di un probabile taglio concordato della produzione OPEC (e non) al vertice di metà mese, sia in risposta ai
segnali di ripresa della domanda.
A dare impulso al mercato oggi sono stati i
dati sulle importazioni cinesi, che sono tornate a crescere dopo due anni di stallo. In particolare,
la Cina ha importato 32,85 milioni di tonnellate di petrolio in agosto, pari a circa 7,8 milioni di barili di greggio, secondo i dati della General Administration of Customs cinese. Con questo volume, che risulta il massimo dal dicembre scorso, si registra una
crescita del 7% rispetto allo stesso mese del 2015.
Negli scambi elettronici al Nymex, il petrolio nordamericano
WTI segna un incremento di 77 cent (+1,69%) a
46,27 dollari al barile, mentre un barile di
Brent del Mare del Nord all'IPE di Londra viene scambiato a
48,65 dollari, in aumento di 67 cent (+1,40%).