(Teleborsa) - Torna a caldeggiare un aumento dei tassi d'interesse il
Presidente della Fed di San Francisco John Williams, che viene normalmente annoverato fra le "colombe" della Fed, cioè fra coloro che sono a favore di politiche accomodanti, anche se in realtà ha una posizione piuttosto neutrale.
Questa volta, il banchiere
ha vestito i panni di un "falco" e, in relazione all'ipotesi di
aumento dei tassi di interesse, ha detto
"meglio prima che poi".
I
miglioramenti dell'economia e del
mercato del lavoro - sottolinea - consigliano un'azione restrittiva per
evitare rischi di "surriscaldamento" dell'economia ed effetti negativi, con le consuete
ricadute sull'inflazione.
"La storia insegna che un'economia che si scalda troppo e troppo a lungo può generare squilibri, potenzialmente portando a un'eccessiva inflazione, bolle dei mercati e infine a correzioni economiche e recessione", sottolinea Williams.
Facendo qualche esempio, ha ricordato che oggi l'America crea il doppio dei posti di lavoro necessari per mantenere stabile il mercato e che il tasso di disoccupazione scenderà dall'attuale 4,9% al 4,5% nel prossimo biennio. Quanto all'inflazione, tornerà verso il target del 2% assunto a base dalla Fed entro lo stesso arco temporale.
Naturalmente, il banchiere ha ipotizzato un sentiero di
aggiustamento graduale, ribadendo che "ha senso spostare gradualmente la politica monetaria verso la normalita'"