(Teleborsa) - L'innocua riunione di ieri del CdA del
Monte dei Paschi per l'
aggiornamento sul piano si è rivelata una vera e propria bufera. A sorpresa l'amministratore delegato della banca senese,
Fabrizio Viola,
ha dato le dimissioni lasciando scoperta la guida della società in un momento piuttosto delicato ed importante.
Viola, insieme all'ex presidente del Gruppo
Alessandro Profumo, a metà agosto era stato
iscritto nel registro degli indagati, nell'indagine su cui poi è intervenuta la Procura di Milano chiedendone l'archiviazione.
Partita immediatamente la caccia al successore, che secondo le indiscrezioni stampa sarebbe già stato trovato:
Marco Morelli, numero uno di Bofa Merrill Lynch in Italia, che dovrebbe ricevere l'incarico martedì prossimo.
"Quello che è accaduto a MPS è l'eccesso inaccettabile e sbagliato dell'ingerenza politica sulle banche", ha tuonato il premier
Matteo Renzi appresa la notizia, aggiungendo che "una parte di questa responsabilità va ascritta alla sinistra italiana che ha commesso qualche pasticcio". Alla festa dell'Unità di Firenze il presidente del Consiglio ha poi dichiarato: "Spero che l'aumento di capitale sia fatto il prima possibile, credo che sarà fatto abbastanza presto".
Il 29 luglio scorso il CdA del Monte dei Paschi, infatti, insieme ai risultati semestrali aveva approvato un aumento di capitale fino a un massimo di 5 miliardi di euro con un consorzio di collocamento e garanzia.
Rassicurazioni arrivano anche dal
Tesoro, che attualmente detiene una quota del 4,02% nell'istituto senese. Secondo il Mef la situazione sarebbe "sotto controllo".