(Teleborsa) - Continua l'emorragia di Partite IVA. Nel mese di luglio, sono state
aperte 37.512 nuove partite IVA e, in confronto al corrispondente mese dell'anno precedente, si registra una flessione dell'8,4%.
Secondo i dati dell'Osservatorio del
Dipartimento delle Finanze, la
distribuzione per natura giuridica mostra che il 68,4% delle nuove partite IVA è stato aperto dalle persone fisiche; il 25,5% dalle società di capitali, il 5,2% dalle società di persone. La percentuale dei "non residenti" e "altre forme giuridiche" è pari allo 0,9%.
Riguardo alla
ripartizione territoriale, il 42,7% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 23% al Centro ed il 34,2% al Sud ed Isole. Rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente
solo due regioni presentano incrementi consistenti. E' il caso della
Basilicata (+129,2%), grazie al settore dell'agricoltura, e, della
Sardegna (+0,5%). Significative flessioni si registrano in Valle d'Aosta (-36,5%) e nelle Province Autonome di Trento (-20,3%) e di Bolzano (-19,4%).
In base alla
classificazione per settore produttivo il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite IVA (22,2% del totale), seguito dalle attività professionali (13%) e dall'agricoltura (9,3%).
Relativamente alle
persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile: il 62% delle partite IVA è stato aperto da soggetti di sesso maschile. Il 48,4% degli avviamenti è riferito ai giovani fino a 35 anni e circa il 33% a soggetti tra 36 e 50 anni.
I soggetti che hanno aderito al
regime agevolato forfetario risultano 12.177, pari a circa il 32% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.