(Teleborsa) -
La crisi dei consumi non è solo un effetto della congiuntura, ma ha radici più profonde. L'analisi delle spese obbligate e l'evoluzione della povertà dimostrano infatti che nel 2015
gli "assolutamente poveri" sono arrivati a 4,6 milioni (+177% sul 2006), mentre negli ultimi 20 anni i
prezzi dei consumi obbligati sono raddoppiati mangiandosi il 40% dei consumi delle famiglie.
Lo rivela un'analisi dell'
Ufficio Studi Confcommercio su consumi, spese obbligate ed evoluzione della povertà, presentata nel corso di una conferenza stampa organizzata a Roma nella sede confederale.
"E' l'ennesima conferma che la nostra economia sconta il
peso crescente di molti difetti strutturali - burocrazia, legalità, logistica - e di una eccessiva
pressione fiscale", commenta il Presidente di Confcommercio,
Carlo Sangalli, aggiungendo che
"bisogna concentrarsi su misure che rilancino la domanda interna che, per consumi e investimenti, vale l'80% del PIL".
Negli ultimi venti anni - dice lo studio - è
cambiata la struttura delle spesa degli italiani: quattro settori (alimentari, mobili, vestiario, trasporti) hanno perso complessivamente il 6,6% di spesa a beneficio soprattutto di spese per
alimentazione fuori casa (+2%) e
spese obbligate (+5,6%). Ma soprattutto è emersa con forza una
terziarizzazione dei consumi, con il sorpasso dei servizi sui beni (52,6% contro 47,4%) e l'impennata di elettronica di consumo e beni e servizi per le telecomunicazioni, spese che vanno forte quando il ciclo è positivo.
Passando alle
spese obbligate, la ricerca ha rilevato una
crescita del 4,2% tra il 1995 e il 2016, mentre nello stesso lasso di tempo i beni commercializzabili hanno perso l'8% e i servizi hanno guadagnato il 3,9%. Se si guarda ai prezzi, i beni commercializzabili sono cresciuti del 40% contro l'80% delle spese obbligate, con punte prossime al 100% nel caso delle
spese per l'abitazione.
Per quanto riguarda invece la povertà assoluta, i dati sono a dir poco allarmanti, tanto da far pensare alla
necessità urgente di misure specifiche: nel 2015 ce ne si aspettava una riduzione vista la crescita dei consumi, ma così non è stato. Nel Mezzogiorno, in particolare, le famiglie povere sono raddoppiate rispetto al 2006, mentre gli assolutamente poveri sono arrivati a 4,6 milioni nel 2015, +177% sul 2006. Aumenta, in particolare, il numero di poveri che vivono in famiglie numerose, arrivati al 44% del totale dei poveri.