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Edilizia, il mercato italiano frena nonostante la salute del settore europeo

Economia, Macroeconomia
Edilizia, il mercato italiano frena nonostante la salute del settore europeo
(Teleborsa) - Estate difficile per l'edilizia italiana, che continua a veder scendere i livelli di produzione, a fronte del miglior stato di salute dell'industria europea. Una crisi che dura da qualche anno e che rischia di prolungarsi nel 2017.



Secondo l'ultimo report dell'Istat sulla produzione nelle costruzioni, relativo a giugno e luglio, la produzione in Italia è calata a luglio dello 0,4%, dopo aver riportato una flessione dell'1,2% il mese precedente. L’indice della produzione corretto per gli effetti di calendario a luglio diminuisce dell’1,3% su base annua (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 23 di luglio 2015). L’indice grezzo invece registra un calo del 7,8% tendenziale.

Dati che risultano peggiori della media europea: secondo i dati odierni di Eurosrtat, l'indice di produzione nelle costruzioni nell'Eurozona è cresciuto a luglio dell'1,8% su mese e del 3,1% su anno, mentre nell'Unione europea allargata a 28 Stati segna un +1,1% su mese ed un +1% su anno.

Tornando all'Italia, resta invariato il costo per produrre un fabbricato residenziale, mentre cresce il costo per per la produzione di un tronco stradale con tratto in galleria (+0,3%) e si un tronco stradale senza tratto in galleria (+0,2%). Nel paragone con lo stesso mese dell'anno precedente, gli indici del costo di costruzione registrano flessioni dello 0,1% per il fabbricato residenziale, dello 0,7% per il tronco stradale con tratto in galleria e dello 0,8% per quello senza tratto in galleria.

Il contributo maggiore alla diminuzione tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale è da ascrivere al calo del gruppo di costo dei Noli (-0,1 punti percentuali). Il contributo maggiore alla diminuzione tendenziale degli indici dei costi di costruzione dei tronchi stradali deriva, sia per quello con tratto in galleria sia per quello senza galleria, dal calo dei costi dei materiali (rispettivamente -0,8 e -0,9 punti percentuali).
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